sabato 15 dicembre 2012

Narratori truffati

Tutto iniziò due mesi fa; sento il telefono squillare, alzo la cornetta e scopro, con grande stupore, che il noto scrittore Capoand readimonte mi ha contattato per una collaborazione ben retribuita. Penso subito che sia la svolta della mia vita, dopo tanti sforzi, tanto sudore versato, è finalmente giunto il mio momento.
Ma non mi sarei dovuto fidare.No, è stato un grande errore.
Avrei dovuto dare ascolto a tutti quelli che, con la mestizia nel volto, mi dicevano di fare attenzione, perché, sebbene la sua fama fosse internazionale non era certo uno di quelli che divide equamente i profitti. Mi spiegavano che loro c’erano già passati. Sono, o erano, professionisti proprio come me. Che poi, come ci si può fidare di uno che ha quella faccia da scemo. Ah, maledizione, mio padre me lo diceva sempre: “Non ti fidare di quelli con la faccia da scemo”. Ma io no, cocciuto, non ho mai voluto dare retta a mio padre. Prima di morire mi disse:” Non sposare quella ragazza, è solo un personaggio secondario, una comparsa, non riuscirà mai a compensare il tuo piacere intellettuale. Tu sei uno che merita di più, magari una protagonista o ancor meglio un’antagonista, ma perché no, una scrittrice?” E invece la sposai. Una stupida comparsa di cui nemmeno il nome menzionerò. Anche perché forse non ce l’ha. E proprio questa misera mi ha spronato ad accettare il lavoro. Anzi, è soprattutto colpa sua se ora mi trovo in questa maledetta situazione. Se ogni santa mattina sono dall’avvocato è sicuramente colpa sua, di certo non mia.
Torniamo a noi. Lo scrittore mi chiama e mi dice: “Hey ciao, avrei bisogno di un narratore etereodiegetico per il mio nuovo libro, ti va di lavorare per me?”
“Certo, certo, ero proprio quello che cercavo. Se ce ne fosse bisogno sono disponibile ad interpretare anche il narratore omodiegetico. Per me non è un problema.” Gli dico io.
Al che mi fa: “ No, ho bisogno di qualcuno che sappia tutto e che possa giostrare la storia con facilità. Inoltre si dice molto bene di te e sul tuo operato. E non ti preoccupare, è un lavoro difficile ma molto ben retribuito.”
Ed ora sono qui, seduto sulla mia vecchia sedia a dondolo dell’ottocento ad aspettare i miei soldi, né una chiamata, né una mail, né un misero Sms. Capoand readimonte è scomparso, ed io non avrò mai la mia pecunia.
Credo però d’aver trovato il modo per vendicarmi.
Visto che sono onniscente, e solo io so il passato presente e futuro vi dirò come si metteranno le cose per i protagonisti dell’ormai famoso libro:
“La famiglia Purini, dopo le mirabolanti vicende finora descritte si ammalò di Tisi ed in pochi giorni venne sterminata. La malattia si espanse, fino a contaminare tutti i loro parenti e conoscenti, ed un immenso incendio bruciò tutto ciò che a loro apparteneva, così che, nessuno al mondo seppe mai della loro storia e della loro esistenza.”

Organizzare il tuo tempo

Sono le quattro e trenta della mattina, sei ancora sveglio ma dovresti essere a letto. Pensi che il segreto per il successo sia un'ottima organizzazione del tempo e inizi così a pensare al giorno successivo. Sai che ti attenderà una levataccia perché devi accompagnare tua madre a fare spesa. La conosci e sai che ti sveglierà per le nove e mezza, ti rimangono cinque ore di sonno se ti va bene, ma visto che hai quest'impegno cerchi di pensare a come sfruttare la mattinata con successo. Pensi, sveglia ore nove e trenta, per le dieci sei fuori di casa. Ti ricordi che il Natale si avvicina e devi ancora pensare a cosa comprare alla tua ragazza. Ti ricordi che devi ancora consegnare i documenti per poter iniziare il tirocinio formativo a Febbraio, ma non sai dove metterti le mani perché i siti universitari sono un rebus che tu non sai risolvere, t'informi il più in fretta possibile e stampi il necessario. Sono le cinque e trenta, solo quattro ore di sonno. Pensi, ormai faccio cifra tonda e fino alle sei mi faccio un giro su internet in cerca di qualcosa da regalare alla mia ragazza. Cinque e trentacinque: su Google cerchi "regalo di natale per fidanzata" e come ogni santissimo Natale ti escono i stessi risultati: regala una stella alla tua fidanzata, regala un sasso sul balcone di Venezia con scritto il vostro nome, regala una coperta con le vostre faccione stampate, regala qualcosa di supertecnologico che la tua ragazza non userà mai. T'incazzi, spegni tutto e vai a letto. Sono le cinque e cinquanta. Sei sul letto e inizi a pensare che il domani sarà una giornata di merda. Ore sei e cinque, non riesci a prendere sonno perché hai troppi pensieri per la testa. Ore sei e sei, il gatto sale sul letto e vuole da mangiare, ti alzi e lo accontenti. Ore sei e trenta, probabilmente dormi.
Sei su una torre e sei l'ultimo sopravvissuto, il tuo coinquilino è stato appena sbranato da uno zombie fortissimo e un'orda di non-morti sta per sbranarti quando senti in lontananza: "Andrea tirati su", pensi che sia  Dio che vuole aiutarti, che non vuole farti morire, pensi sia un'invocazione. Poi guardi bene e tutti gli altri zombie stanno urlando la stessa cosa. Dai, cazzo Andrea, avevi detti che mi avresti accompagnata.
Apri gli occhi ed è tremendo, tu sei sveglio ma il tuo corpo no. Per un attimo pensi che anche questo sia un incubo e speri di tornare dagli zombie poi tua madre ti leva le coperte ed è un freddo siberiano. Devi alzarti, ogni passo è letale e cammini peggio dei non-morti nel tuo sogno. Sono le nove e quarantacinque e tutto va male, ti vesti velocemente, ti lavi i denti, prendi i documenti per il tirocinio e per le dieci sei fuori casa.
Mamma, andiamo a fare colazione altrimenti svengo. Sono le dieci e dieci, entri al bar, la barista ti saluta, controlli il vassoio delle paste e ti rendi conto che ne è rimasta solo una integrale. Porca puttana. Prendi un medaglione al cioccolato, giusto per non stare a stomaco vuoto. Ed un succo alla pesca, grazie. Il caffè non lo prendi questa mattina? No, non so perché ma questa mattina non mi va.
Sono le dieci e trentacinque, sei arrivato alla tua scuola superiore, quella dove hai studiato fino all'età di diciannove anni. A Febbraio inizierai il tirocinio con la tua professoressa di lettere, ma c'è rimasto poco tempo, se non consegni la modulistica per fine Dicembre tutto va in fumo.
Dieci e quarantacinque, controlli dentro la tua cartellina di Batman e ti rendi conto che i fogli che hai stampato non sono abbastanza, ti mancano quelli per l'ente non convenzionato. Epporcaputtana. Non ti disperi, ancora. Sai che comunque puoi  non sprecare la mattinata, puoi fare un giro per i negozi e magari comprare il regalo per la tua ragazza. Ore undici, sei nel primo centro commerciale: Abbigliamento, elettronica, abbigliamento, abbigliamento. Niente da fare, non c'è nulla che mi soddisfi. Ore undici e trenta, secondo centro commerciale: abbigliamento, abbigliamento, abbigliamento, oreficeria, abbigliamento. Mamma, consigliami qualcosa, sono in panne. Prendigli un braccialetto della Pandora, come questo ad esempio. Ma', ma questo è uguale alla collana che gli ho regalato al suo compleanno. No, questo è della Pandora, quello era della Brosway. 'Fanculo Ma', è identico. Prima mi chiedi i consigli e poi li disprezzi, è mezzogiorno, portami a fare spesa che è anche tardi. Va bene.
Ore mezzogiorno e dieci, siete a Lidl, compra stracchino, pane, cibo per gatti e insalata. Ore mezzogiorno e venticinque, guardo mia madre dritto negli occhi e gli chiedo: Perché abbiamo fatto venti chilometri per comprare queste quattro cazzate? Beh, perché qui costano meno. Ma a parte il pane che può servire a pranzo a cosa servono tutte le altre cose? Le avresti potute comprare con babbo oggi pomeriggio. Ma infatti io dovevo solo comprare il mangime per gatti che qualcuno questa notte lo ha finito tutto, facendoci arrivare il cane, ora sbrighiamoci che è tardi, devo preparare il pranzo e tua nonna sarà in ansia.
Ore tredici, sei a casa. Pensi all'ultimo punto che ti eri prefissato la notte precedente: studiare per l'esame di Venerdì. Ma ormai è tardi e ti connetti su internet per tentare nuovamente la fortuna, magari riesci a trovare qualcosa d'interessante da regalare alla tua ragazza. Il primo link che compare è "Comprare e regalare una stella. Nel pacchetto stella è presente anche un certificato ufficiale assegnato alla stella".
'Fanculo, chiudi il computer e ti metti a dormire facendo attenzione a non programmare il tuo pomeriggio.

giovedì 13 dicembre 2012

Scusa che c'hai 'na sigaretta?

- Scusa, che c’hai ‘na sigaretta?
- Eh, ho solo il tabacco ti va bene comunque. Sai rollarla?
- No, non è che me la rolli te?
- Sì, certo. Comunque piacere Andrea.
- Federica, piacere.
- Insomma, non fumi sigarette rollate? Lo sai che si risparmia parecchio?
- Lo so, ma sono una frana, non ho mai imparato e probabilmente mai imparerò.
- E quali sono le tue sigarette preferite?
- Ultimamente fumo le Winston blu.
- E perché?
- Non lo so, perché mi piacciono. Poi costano quattro euro e trenta.
- Ah, io ogni tanto mi concedo il lusso delle sigarette, e sai cosa prendo? Le Lucky strike rosse. Sono costose, lo so, ma il loro aroma è il mio preferito. Ad ogni boccata sento un sapore tanto amaro quanto gustoso. Anche perché sono abituato alle sigarette rollate, che a volte ti vengono bene ed altre ti vengono male. Invece le lucky strike sono sempre uguali, sempre amarognole e sempre pesanti. Ogni mattina senti la testa che ti va in fiamma, ma come si dice? è il rischio del mestiere. Oh, comunque la sigaretta è pronta, tieni.
- Un’ultima cosa, poi smetto d’importunarti , hai anche l’accendino?
- Oh sì certo, l’ho appena comprato. Eccolo qua.
- Grazie mille.
-Com’è allora la sigaretta? Questa volta mi è venuta bene?
- Beh sì, mi sembra di sì, di solito non ci faccio tanto caso, anche perché ho bevuto un po’ ed ho i sensi alterati.
- Spero possa aggradarti. Sai, in realtà non ti ho detto tutta la verità. Ti ho detto che ogni tanto mi concedo il lusso delle sigarette già fatte, ma sai che, ogni qualvolta scarto il mio pacchetto di Lucky Strike mi viene la nostalgia delle mie sigarette rollate? Non so, forse è una questione d’abitudine. Forse la perfezione non mi fa impazzire. Però, quando poi fumo le sigarette rollate sento l’istinto di voler fumare una Lucky. è strano, no? Probabilmente nella mia vita mi pongo in questa maniera davanti ad ogni situazione, sono un eterno insoddisfatto. Ad esempio ora, con la scusa della sigaretta abbiamo intrapreso una conversazione e da come ti comporti non sembra che ti stia scocciando, quindi potrei fare il provolone, cercare di suscitare ulteriormente interesse verso di me, ma non credo che lo farò, perché in questo preciso momento mi rendo conto che vorrei essere con un altra ragazza. E la cosa peggiore è che non so il nome di quest’altra ragazza, potrebbe essere una mia amica o una perfetta sconosciuta intravista una sola volta nella mia vita. Sono un disastro con i rapporti sociali.
- Dai, se vuoi possiamo fare una passeggiata e parlare di questa cosa, perché forse succede anche a me.
- No, meglio di no. Vado a casa, mi metto a dormire e domattina compro un pacchetto di Lucky Strike con gli spiccioli che ho in tasca. Comunque mi ha fatto piacere parlare con te, spero potremmo rivederci, così ti scrocco anche una sigaretta. Magari mi appassiono anche alle Winston Blu. Ciao, ciao.
- Ah, va bene, ciao. Buonanotte.
- Buonanotte anche a te, Federica.
Poi sono andato a casa ed ho riscritto tutto a modo mio.
La conversazione in realtà andò così:
- Scusa, che c’hai ‘na sigaretta?
- No, ho solo il tabacco, se vuoi te la rollo.
- No, il tabacco mi fa schifo, va be’, ciao.
- Ciao.